Carpenedolo (Brescia), 4 ottobre 2009 - Accade a Carpenedolo, in provincia di Brescia, dove il 4 ottobre scorso la Polstrada di Montichiari interviene poco dopo le 17 per controllare una Fiat Punto parcheggiata in una piazzola di sosta della provinciale 343 per Mantova, su segnalazione di alcuni passanti che avevano sentito dei pianti provenire dal veicolo. I poliziotti sorprendono così un agricoltore di 57 anni con i pantaloni abbassati, intento a masturbarsi davanti a quattro bambine marocchine di 5, 7, 11 e 12 anni, due coppie di sorelle cugine fra loro, spaventate e in lacrime. L'uomo, vicino di casa di una di loro, le aveva adescate poco prima in un parco giochi nei pressi del centro commerciale Italmalk di via Pozzi, offrendo loro un passaggio in auto per riaccompagnarle a casa. I controlli medici avrebbero poi stabilito che le quattro non avrebbero subito abusi e violenze fisiche. All’uomo, che dalle prime indiscrezioni sembrava non avesse opposto resistenza e nemmeno abbozzato alcun tipo di scusa su quanto stava avvenendo, è stata poi invece contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale, oltre ai reati di sequestro di persona, atti osceni in luogo pubblico e atti sessuali su minori.
Durante la perquisizione a casa del fermato sono state sequestrate videocassette contenenti materiale pedopornografico. Il cinquantasettenne di Carpenedolo, incensurato e sposato con una figlia ormai grande, dopo la conferma della custodia avvenuta l'8 ottobre, rimane in una cella di isolamento della casa circondariale di Canton Mombello (un regime che per lui è una garanzia di incolumità da una legge non scritta che in carcere equipara i pedofili agli infami). Nel frattempo la difesa ha fatto richiesta di una perizia psichiatrica. «Se la pedofilia è una devianza vorrei che qualcuno ci dicesse - spiega l'avvocato Marino Colosio - se il mio assistito sapeva quello che stava facendo ed è tuttora consapevole della sua condizione e delle sue azioni».
Durante la perquisizione a casa del fermato sono state sequestrate videocassette contenenti materiale pedopornografico. Il cinquantasettenne di Carpenedolo, incensurato e sposato con una figlia ormai grande, dopo la conferma della custodia avvenuta l'8 ottobre, rimane in una cella di isolamento della casa circondariale di Canton Mombello (un regime che per lui è una garanzia di incolumità da una legge non scritta che in carcere equipara i pedofili agli infami). Nel frattempo la difesa ha fatto richiesta di una perizia psichiatrica. «Se la pedofilia è una devianza vorrei che qualcuno ci dicesse - spiega l'avvocato Marino Colosio - se il mio assistito sapeva quello che stava facendo ed è tuttora consapevole della sua condizione e delle sue azioni».
(Fonti: corriere.it, in-dies.info, taggatore.com, irispress.it, bresciaoggi.it, poliziadistato.it)
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