sabato 6 dicembre 2008

giovedì 4 dicembre 2008

Pedopornografia



ROMA, 8 novembre 2008 - I consumatori italiani di pornografia minorile sono triplicati in quattro anni, con un incremento del 188% rispetto al 2004, che pone l'Italia al quinto posto della classifica dei paesi del G8 per quanto riguarda la pedofilia in Internet. Lo segnala il rapporto mensile dell'Osservatorio internazionale sulla pedofilia online di Telefono Arcobaleno.

L'organizzazione italiana nell'ultimo anno ha inoltrato alle autorità di tutto il mondo 37.263 segnalazioni, in media 850 alla settimana, 122 al giorno, con un incremento del 21,56% rispetto alla stesso periodo dell'anno scorso.

"Germania, Usa, Russia, Regno Unito, Italia, Canada, Francia, Giappone, ovvero il G8 - spiega Telefono Arcobaleno in una nota - sono proprio i primi otto Paesi 'consumatori' di pornografia minorile, con una domanda che assorbe circa i tre quarti degli scambi mondiali e alimenta incessantemente il circuito perverso e criminale della richiesta di nuovi materiali e della loro produzione e distribuzione".

La classifica prosegue con Svizzera, Spagna e Olanda. Secondo Telefono Arcobaleno in questo "mercato dell'orrore l'Europa è epicentro assoluto: oltre il 90% dei bambini sfruttati è di razza europea, l'86% dei materiali pedofili è allocato in territorio europeo, i due terzi dei clienti sono europei".

Il rapporto mensile riguarda esclusivamente i siti con espliciti contenuti e materiali pedofili e pedo-pornografici segnalati da Telefono Arcobaleno all'Interpol e alle polizie nazionali secondo le rispettive competenze e, in Italia, all'Autorità giudiziaria e al Nucleo Investigativo Telematico.

(Fonte: repubblica.it)

domenica 16 novembre 2008

Donna in croce



MILANO - Un manifesto per la campagna contro la violenza sulle donne: una donna nuda nella posizione del Crocifisso, con il panno che nell'iconografia tradizionale copre l'inguine del Cristo e la scritta: "Chi paga per i peccati dell'uomo?". E in didascalia: "Solo il 4% delle donne vittime della violenza denuncia il proprio carnefice. Le altre pagano anche per lui". E' la proposta che al settore pubblicità del Comune è arrivata da Telefono Donna per la campagna in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre.

La richiesta di Telefono donna è per l'esposizione di 500 manifesti con questa immagine su altrettanti spazi di affissione pubblica del Comune. Nel manifesto la donna è distesa su un lenzuolo, due cuscini dietro le braccia aperte, le gambe con i piedi sovrapposti, il palmo delle mani parzialmente disteso, come trafitto dai chiodi, nella posizione del Crocifisso nella tradizionale iconografia cristiana.

L'assessore comunale all'Arredo urbano, Maurizio Cadeo, è contrario. E spiega: "Non so se ho gli strumenti per negare gli spazi, ma ne respingo totalmente il contenuto che offende la nostra tradizione cristiana. Pongo il problema politico e ne informerò il sindaco: chiederò a telefono Donna di ritirare il manifesto".

"Lasciamo che sia l'assessore Cadeo a decidere. E' difficile dare giudizi. I giudizi rischiano di essere personali. Non è facile". Così il sindaco, Letizia Moratti, a margine della presentazione del centro congressi più grande d'Europa a Fieramilanocity, ha risposto riguardo al manifesto di Telefono Donna contro la violenza sulle donne.

"Sono onorata di quello che ha detto il sindaco sulla vicenda del manifesto. Ha dimostrato attenzione, classe e sensibilità. Un grande plauso, non è caduta nella trappola di chi vuole lo scontro. Purtroppo altri non sono al suo livello". Così Stefania Bartoccetti, fondatrice di Telefono Donna, interviene riguardo a quanto detto oggi dal sindaco, Letizia Moratti, oggi sul manifesto con una donna nuda in croce.

"Continua a sembrarmi deplorevole - dice Bartoccetti - il comportamento dell'assessore Cadeo: sarebbe bastato che mi chiamasse per dirmi che non era d'accordo sull'immagine, non l'ha ancora fatto. E non trovo giusta l'accusa di avere usato in modo offensivo il tema religioso: se uno non avesse fede non potrebbe testimoniare ogni giorno l'impegno in favore delle vittime della violenza. Il sindaco lo ha compreso e per questo ha assunto quella posizione. La ringrazio per la sensibilità che ha dimostrato verso un'associazione di volontariato che opera da 16 anni, con 75mila casi affrontati e risolti".

"Non saremmo mai partiti con la stampa di 500 manifesti se non avessimo avuto l'autorizzazione del Comune. Il fatto è che gli uffici del settore ci hanno già autorizzato. L'assessore non mi ha detto nulla delle sue obiezioni. Ne vengo a sapere ora dalle agenzie e ne sono rimasta sorpresa. Abbiamo già ricevuto l'autorizzazione sugli spazi e sull'immagine - spiega - e ho già chiesto al Comune i tempi per fare avere i manifesti. Ne sono pronti 500 in formato 100 per 140. Sono stupita e non mi sembra che si un modo molto corretto di procedere: dare l'approvazione e poi presentare le obiezioni tramite la stampa. Se ci avessero detto che non si condividevano i manifesti, non saremmo andati avanti". La campagna, spiega Bartoccetti, è stata ideata dall'agenzia Arnord Worldwide Italy.

"Certo è un'immagine con un messaggio di forte impatto - dice Bartoccetti - ma la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne non parla di caramelle, e in una campagna non si possono solo dare dati sul numero di violenze. Il nostro compito è di dare ascolto e voce a chi si trova a vivere questa violenze, e il loro vissuto è : mi sento in croce. Il messaggio che vogliamo dare è di profonda sofferenza: per carità, non da paragonare a quella del Cristo, ma comunque di profonda sofferenza". Nessuna intenzione, precisa Bartoccetti, "di entrare in contrasto con l'amministrazione, anche se non mi aspettavo la posizione assunta oggi dopo aver concesso l'autorizzazione".

"Chiediamo il ritiro immediato di questa campagna, che persegue un fine giusto strumentalizzando il simbolo della cristianità". E' la posizione del capogruppo di An a palazzo Marino, Carlo Fidanza, riguardo al manifesto di Telefono Donna per la Giornata contro la violenza sulle donne. "Serve più rispetto per il nostro patrimonio culturale. Si parla tanto di decoro: vedere affissi per Milano manifesti così - sottolinea Fidanza - urta contro il decoro, oltre che contro il buon senso e la morale pubblica".

"Inviterei Telefono Donna a lavorare di più su iniziative concrete sul territorio e meno a scimmiottare Toscani. Quella è un'immagine di assoluto cattivo gusto". Così il capogruppo di Forza Italia in Comune, Giulio Gallera, interviene sul manifesto proposto da Telefono Donna al Comune per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. "La sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne va affrontato in modo diverso che con immagini che da una parte offendono chi ha fede religiosa e dall'altra sono di cattivo gusto. Telefono donna farebbe meglio a occuparsi di iniziative concrete sul territorio".

(Fonti: repubblica.it, affariitaliani.it)

lunedì 27 ottobre 2008

Un solo Dio



UDINE - Un prete e un imam, professionisti e studenti, operai e impiegati: secondo la Polposta di Udine "c'è uno spaccato quasi completo della società italiana" nell'indagine sulla pedopornografia che ha portato ad arrestare due persone, indagarne un centinaio di persone (98 per la precisione) e a sequestrare 118 computer e un ingente quantità di materiale.

L'operazione è stata denominata "I West". Le persone indagate sono di età compresa tra i 26 e 59 anni "e rispecchiano - ha detto Romeo Tuliozzi, responsabile della Polposta di Udine - un po' tutte le categorie sociali. Ci sono anche operatori di culto cattolici e musulmani". Impressionanti i numeri degli oggetti sequestrati: oltre ai pc, 168 hard disk, 3.634 cd, 678 dvd, 579 videocassette e 49 pendriver.

L'indagine è partita 'monitorando' un sito internet, per accedere al quale si doveva pagare 98 dollari, che pubblicizzava solamente materiale pedopornografico. Si è così potuto appurare che il server era negli Stati Uniti, mentre la società che gestiva il traffico era di Minsk (Bielorussia). Contatti con il Dipartimento dell'Immigrazione Usa e con il Dipartimento per i crimini informatici di Minsk hanno permesso di debellare la 'banda'.

Nella capitale bielorussa, in particolare, sono stati sequestrati quattro milioni di dollari provento degli acquisti on-line di materiale pedopornografico.

In Trentino la Polizia postale ha arrestato D.P., segretario comunale del comune di Tassullo dal 1998 ma residente a Gardolo, sobborgo a nord del capoluogo, e A.G., operaio di Trento.
Mercoledì erano state perquisite le loro abitazioni e, nel caso di Passigli, anche l'ufficio in Comune dove è stato sequestrato un computer. Poi i due arresti.

L'operazione "I West" segue di qualche giorno quella della polizia del Molise che aveva portato agli arresti domiciliari di altri due trentini: S.S. dipendente di un negozio di Trento e R.B. un operaio di Borgo Valsugana. A quest'ultimo sarebbero stati sequestrati una cinquantina di CD e DVD con migliaia di immagini proibite. Nell'abitazione di Trento la polizia aveva sequestrato due computer. Entrambe le persone coinvolte nell'inchiesta hanno negato di aver mai scambiato materiale pedopornografico.

(Fonte: repubblica.it)


venerdì 24 ottobre 2008

La morte del giornalismo

Dopo un lungo periodo di inattività (tornerò presto con nuove vignette) oggi do' voce a una lettrice che mi ha scritto riguardo ad una notizia dell'anno scorso che avevo riportato nel mio blog. A quanto pare quanto riportato sui giornali non era proprio la verità, o comunque i fatti erano stati storpiati. Non è una novità per il mondo del giornalismo: non è mio compito approfondire la cosa e chiarire i fatti, ma mi sembrava giusto far sentire anche un'altra versione dei fatti.
Inoltre ho preferito togliere i nomi che venivano riportati nell'articolo da me riportato: penso che non tolga nulla al mio intento di riportare i fatti che avvengono attorno a noi.

Potete leggere l'intervento tra i commenti del post originale. Lo riporto anche qui:

ciao,non lo so di dove posso cominciare,si parla purtroppo di mia familia.la mia mamma fa la prostituta di tanti anni,di una vita.di cca 4 anni si prostituisce insieme con la mia sorella quale il giornale di calabria un anno fa a scritto che ha 15 anni,ma lei aveva 17.non era prima volta in reggio calabria,e qull' ragazzo non era primo quale e andato in prigione purtroppo,loro due sono state anche in francia dove hanno messo altri ragazzi in prigione,se voi ti mando il giornale di marsille....dove e la stessa storia,io lavoro in italia come infermiera,non mi sento piu con loro,non riesco a fargli smetere,cercano gli uomini per protegerli....e questi disgraziati finiscono in prigione.mi ricordo che l'avevo chiamata quando ho visto il giornale,mi racontava che non e andata in una bara,era un ufficio dove eranno in torno le bare,e andata lei,non mia sorella di 15 anni,mi dispiace per l'agente quale legge il giornale e resta male,mi dispiace che sono nata in questa familia,mi dispiace per la familia di quel ragazzo qualle paga ora i sbagli di una vita di mia mamma,lei e stata sempre cosi,a fatto sofrire mio padre...se voi,ho tutto che voi per dimonstrarti la verita,anzi,voglio parlare con un giornalista,li dimonstro con le prove...sono stufffa,credimi.grazie Veruska perche mi hai capito.sono disposta in ogni momento di rispodere alle domande e di venire con le prove se vi interesa.

mercoledì 23 luglio 2008

Colpi di testa



ROMA (21 luglio) - Tentato omicidio. E' l'accusa che il pm di Roma Francesca Passaniti ha contestato formalmente a Julien Monnet, ex tecnico informatico francese di 37 anni che sabato sera ha malmenato riducendola in fin di vita la figlia Luna durante un raptus di follia, mentre si trovavano davanti all'Altare della Patria. La contestazione, che sostituisce quella di lesioni gravissime inizialmente ipotizzate e per le quali l'uomo è stato arrestato, è contenuta nella richiesta che oggi il pm ha trasmesso al gip competente. Il giudice avrà 48 ore di tempo per fissare l'interrogatorio di convalida dell'arresto e decidere sul reato per il quale è chiesta l'emissione della misura cautelare. Intanto, Luna è in coma. Se disgraziatamente dovesse morire, Monnet risponderà di omicidio.

Agghiacciante la dinamica della vicenda: decine di passanti e turisti, tra cui una vigilessa, testimone oculare, che affollavano il piazzale davanti all'Altare della Patria, hanno assistito alla scena: l'uomo aveva la piccola Luna in braccio che piangeva, e in un attimo le ha preso la testolina facendola picchiare tre volte sul marmo del monumento. A terra, ancora questa mattina, erano visibili sul selciato bianco tracce di sangue.



Condizioni gravissime. Luna ora si trova in un letto dell'ospedale Bambino Gesù, monitorata costantemente da due medici e tre infermieri, e lotta tra la vita e la morte. L'ultimo bollettino medico parla di una situazione gravissima: la piccola ha trascorso una notte «tranquilla» ma il quadro clinico resta molto grave e le condizioni non consentono di procedere ad un nuovo intervento chirurgico. Il padre invece è in una cella del carcere romano di Regina Coeli, guardato a vista.

La mamma di Luna che, la scorsa notte, è arrivata a Roma ed è corsa al Bambino Gesù dove sua figlia è ricoverata. «La mia è una tragedia familiare ed umana», ha sussurrato alla psicologa dei carabinieri che l'assiste minuto per minuto Fabienne Verdeille, 32 anni. La donna non si dà pace: aveva parlato con sua figlia Luna, al telefono venerdì: era tranquilla e anche il marito stava bene. Nulla faceva presagire la tragedia. La mamma della bimba francese è arrivata ieri sera a Roma dalla Turchia e fino a questa mattina è rimasta accanto alla piccola. Ma la donna, impiegata dell'ufficio del personale di TF1, la principale emittente televisiva privata della Francia, ha anche chiesto informazioni sul marito col quale è in buoni rapporti. È stata lei stessa a spiegare agli investigatori che Julien Monnet ha problemi psicologici che si accentuano se non prende alcuni psicofarmaci. Forse la mancata assunzione di queste medicine potrebbe aver scatenato una follia "incontrollabile". Le dichiarazioni della donna sono considerate fondamentali dagli inquirenti per ricostruire il vissuto di Julien Monnet.

La madre a Roma. I carabinieri sono riusciti a trovare la madre in vacanza in Turchia. La donna è arrivata nella notte a Roma, accompagnata dai propri genitori, raggiungendo la bimba in ospedale. Nel tragitto dall'auto all'ospedale non ha proferito parola, ma si è stretta ai genitori. In nottata i familiari di Luna hanno lasciato l'ospedale per andare in albergo. Questa mattina, attorno alle 10,30, la madre della piccola è tornata al Bambin Gesù. Si è abbassata sui sedili posteriori dell'Alfa Romeo grigia chiara per nascondersi, fino a quando la polizia ha accompagnato fuori dal cancello dell'ospedale i giornalisti presenti. La donna è stata interrogata per circa tre ore nella stazione dei Carabinieri della compagnia San Pietro. Chinata in ginocchio sul sedile posteriore di una vettura guidata da un carabiniere la donna, vestita con una maglietta gialla, ha tentato di sottrarsi ai flash dei fotografi e alle inquadrature delle telecamere. Sul sedile posteriore era seduta un'altra donna, anch'essa con il volto appoggiato sulle gambe per non farsi riprendere.

Il padre in cella guardato a vista. L'uomo intanto, sembra non rendersi ancora conto di quanto ha fatto. È in stato confusionale e dal centro clinico del carcere di Regina Coeli è stato trasferito in una cella «con sorveglianza a vista». Il timore è che possa ritornare in sè e rendersi conto di aver quasi ucciso la figlia e provocarsi atti di autolesionismo. Il timore è che Monnet, rendendosi conto di quanto successo, possa provocarsi atti di autolesionismo, o avere un'altra crisi di aggressività come quella che ha sfogato contro sua figlia. Due psichiatri hanno avuto colloqui con l'uomo che continua ad essere sedato, ma non è stata ancora ricostruita la malattia da cui è affetto, né si conosco i farmaci che prendeva per tenere sotto controllo la sua patologia. Nel suo zaino gli investigatori hanno trovato solo un medicinale, utilizzato però per varie patologie.

La coppia vive a Parigi: il papà della bimba era rimasto con la piccola nella capitale francese mentre la mamma si era presa una settimana di ferie e aveva raggiunto la sorella in Turchia. L'uomo giovedì sera, avvisando i parenti, avrebbe deciso di fare una gita con la bimba e ha preso uno zaino con pochi indumenti. La gita poi si è trasformata in un viaggio a Roma, resta da chiarire perché.



La vigilessa: ho pensato che fosse morta. «Ho appena avuto il tempo di chiedere a quell'uomo perché la bambina stesse piangendo - ha raccontato la vigilessa che ha assistito al raptus del turista - E in un attimo, con la mano destra, l'ha presa per i capelli l'ha sbattuta per tre volte sul marmo. Non riesco a cancellare l'immagine della ciocca dei capelli della piccola in una pozza di sangue. Quell'uomo quando ha visto la mia divisa, ha avuto una reazione spropositata. E poi ha fatto quel gesto. Io guardavo quella povera bambina, ho cominciato ad urlare per far accorrere le persone, ma era troppo tardi. La piccola era svenuta. Ho pensato che fosse morta».

(Fonte: il Messaggero)

domenica 15 giugno 2008

giovedì 29 maggio 2008

Gheddafiction



Ultima vignetta recuperata dal vecchio blog e che si riferiva alla falsa notizia della morte di Gheedafi diffusa circa un anno fa dai TG nazionali. Un altro ottimo esempio di giornalismo. A seguire le nuove vignette di Veruska!

giovedì 13 marzo 2008

La falce di luna nel pozzo



Una vignetta sui fratelli di Gravina, che si pensava fossero stati uccisi dal padre e invece pare siano caduti in un pozzo, morendo dopo un'ora senza che nessuno sentisse le loro grida di aiuto.

giovedì 6 marzo 2008

Video-Amatore


Questa vignetta l'avevo pubblicata il 28 maggio 2007 in riferimento alla notizia di persone che vendevano foto di bambini nudi in cambio di ricariche di cellulare.
Questa volta a fare riprese proibite un 40enne, già condannato per pedofilia e violenza sessuale, che riprendeva bambini nudi sotto la doccia in una piscina pubblica di San Donato (MI) con una piccola telecamera.
A denunciarlo uno degli stessi bambini che si è accorto della telecamera e ha avvertito il maestro di nuoto. La perquisizione a casa dell'uomo ha portato alla scoperta di migliaia di immagini compromettenti, forse scambiate anche su internet.

giovedì 28 febbraio 2008

Preteen Model


Aveva portato un rollino a sviluppare in un laboratorio di un centro commerciale. Ma vedendo le immagini, il fotografo non ha potuto fare altro che chiamare i carabinieri. Erano quattro scatti osceni di una bimba di appena nove anni.


Era il giugno dell'anno scorso e i carabinieri sequestrarono le foto e perquisirono l'appartamento dell'uomo: un architetto di 60 anni.
Tre anni e 1200 euro di multa la condanna, grazie al rito abbreviato che consente lo sconto di un terzo della pena. A giudizio anche i genitori rumeni della piccola, che lavoravano per l'uomo e che dicono di non essersi accorti di nulla. Il sospetto è che invece abbiano intascato dei soldi per permettere all'uomo di riprendere la figlia.
"Sono un artista, un appassionato di queste immagini" la scusa dell'uomo.

(Fonte: epolis Milano)

mercoledì 27 febbraio 2008

Giorno Zero


Siccome sono impegnato in questi giorni, ripropongo un'altra strip del vecchio blog, che si riferiva alla messa in onda del documentario scandalo "Sex Crimes & The Vatican" da parte della trasmissione Anno Zero di Michele Santoro. Ne facevo cenno anche nella precedente strip. E' passato quasi un anno: era il 31 maggio 2007.
Questo il video, in due parti. Giusto per non dimenticare:


domenica 24 febbraio 2008

Notizie fresche


Un'altra vecchia vignetta che avevo pubblicato sul vecchio blog il 21 maggio 2007, quando era scoppiato lo scandalo dei preti pedofili.

venerdì 22 febbraio 2008

giovedì 21 febbraio 2008

Backstage


Backstage della vignetta di ieri con Veruska prima di essere dipinta.

mercoledì 20 febbraio 2008

Azione Futurista


Vignetta relativa all'aperitivo futurista organizzato da Graziano Cecchini per protestare contro la realizzazione della tram-via! (astuto gioco di parole) che dovrebbe passare proprio davanti al Duomo di Firenze. Che bella idea!
Meglio quella di Graziano, che per l'occasione ha dipinto quattro modelle.


martedì 19 febbraio 2008

Branco


Torna tristemente d'attualità questa vignetta pubblicata il 23 maggio 2007 che si riferiva ad uno stupro di gruppo da parte di un gruppo di ragazzini ai danni di una coetanea. La storia, purtroppo, si ripete.

RIMINI, 18 febbraio 2008 - Una ragazza di 15 anni è stata violentata da una decina di giovani che considerava suoi amici, tutti minorenni e di "buona famiglia". Tra gli stupratori anche il fidanzatino della vittima. La violenza ha avuto luogo a Rimini e la notizia è stata data da un giornale locale.
Il Corriere Romagna parla di un gruppo scatenato che ha costretto la ragazza ad atti sessuali contro la sua volontà, nonostante il suo pianto disperato. La vittima ha tenuto a lungo nascosto l'orrore ma poi è riuscita a confidarsi con i genitori che hanno sporto denuncia.

Sui fatti, che risalgono alla scorsa estate, è in corso un'indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Bologna, competente per territorio. Grazie alle indagini svolte dalla Questura di Rimini, sarebbero già sette i ragazzi identificati: alcuni si vantavano in giro delle loro "gesta".

(fonte: repubblica.it)

domenica 17 febbraio 2008

Giornata mondiale del gatto


Per chi non lo sapesse, il 17 febbraio è la Giornata Mondiale del Gatto.

sabato 16 febbraio 2008

Cattive compagnie


Continuo a riproporre le vignette che c'erano sul vecchio blog; questa, pubblicata il 18 maggio 2007, si riferiva al dirottamento di un autobus da parte di alcuni rapinatori. Sicurezza sugli autobus che in questi giorni è venuta drammaticamente a mancare in uno scontro mortale a Milano tra un autobus e un tram, causato dalla sconsiderata manovra di un uomo alla guida di un SUV. Il bilancio parla di un morto e quasi 30 feriti, di cui alcuni gravissimi. Il pericolo è ovunque.

domenica 10 febbraio 2008

Show must go on!


Dopo un mese di assenza riprendo a pubblicare, cominciando con questa vecchia battuta che mi era rimasta nel cassetto, in attesa delle nuove vignette dei prossimi giorni.

mercoledì 2 gennaio 2008